Residenziale a cura di Carola Susani e Germana Urbani

Un laboratorio di scrittura e di fotografia dei luoghi a Viterbo nel Convento Agostiniano della SS.ma Trinità, Viterbo.

La chiesa, il convento degli agostiniani, il chiostro, l’orto e l’uliveto. Luoghi dallo straordinario potere evocativo, l’arte, la storia, la fede, il pensiero teologico, la terra, quella concreta, dell’orto, e i suoi significati. Entreremo grati e in punta di piedi e poseremo il nostro sguardo su un sistema densissimo di senso. La documentazione sarà il primo passo, domanderemo ai nostri informatori, al parroco, ai frati di raccontarci la storia del complesso, inaugurato nel 1258, di farci un ritratto dei beati Giacomo da Viterbo e Egidio Antonini. Con discrezione osserveremo loro, magari nella Sala del Cenacolo, l’antico refettorio affrescato, o nell’attuale refettorio; osserveremo lo spazio e come si muovono nello spazio. Presteremo attenzione all’incontro felice o allo stridore fra il passato e il presente, la forza dell’arte e la naturalezza del viverci dentro. Ci faremo raccontare la storia di Santa Maria Liberatrice. Sosteremo nel chiostro affrescato, ci inoltreremo nell’orto, nell’uliveto. Ci fermeremo a guardare una giacca fra i rami o appoggiata a un gradino che ci prometterà una storia intera. Chi sono gli abitatori del convento, chi entra, chi esce? Chi sta? Fotograferemo, prenderemo appunti, seguiremo tracce profonde, tracce leggere. Ci permetteremo domande fuori luogo: che animali ci sono nell’orto? Dove si va quando si è tristi?

La fotografia, la scrittura

Questi due modi di raccontare il mondo, in questi giorni li terremo accanto. Si osserva, si scatta, si ricorda, si inventa, si mette a confronto l’immagine fotografica con quella reinventata della mente, si fa nascere questa da quella, si racconta, le si accosta.

Il primo movimento è percorrere, calcare, aprire gli occhi, dilatare i sensi, osservare. Ci sono giochi di associazione e opposizione fra parole che aiutano l’osservazione, l’osservazione ha bisogno di confronto, così il coltivato e lo spontaneo, l’orizzontale e il verticale, il grande e il piccolo, il ruvido e il liscio, il lucido e l’opaco, il vellutato e il brillante e così via, ci aiuteranno a guardare. Scatteremo con la polaroid, guidate da Germana Urbani. Più tardi scriveremo guidate da Carola Susani.

Accosteremo le foto al testo montando un reportage narrativo.

Li accosteremo per illuminazioni in un addensamento quasi poetico.

Ci faremo ispirare dalle foto per inventare un racconto storico.

Seguiremo un piccolo coniglio nero in una narrazione fantastica illuminata da foto sovraesposte.

Racconteremo una scabra storia del presente, quali foto gli metteremo accanto?

Monteremo scrittura e immagini, guarderemo l’opera, leggeremo. Editeremo. Correggeremo.

Infine ci godremo il risultato.

Rivolto ai soli soci ARCI

Massimo 15 iscritti

27 – 28 – 29 Luglio

Contributo associativo €600

Comprensivo di pernottamento e servizio di mezza pensione nel Convento SS.ma Trinità

Info paroleakm0@gmail.com

Scrivere dei luoghi